Intervista con la prima ballerina Lucia Colosio. Quando la danza fa parte di tè.

Lucia Colosio ballerina classica e neoclassica professionista con percorso accademico italo ed estero, diplomatasi ballerina alla Pavlova International Ballet School di Bergamo e con diploma di perfezionamento del Teatro Bolshoi di Mosca, grazie alla borsa di studio per il più prestigioso teatro russo al mondo, vinta nel luglio 2012 con 1 premio in categoria seniores al concorso internazionale Danzadriatico di Pescara.
Inizia la carriera a 18 anni scarsi lavorando in importanti compagnie italiane ed estere di balletto e produzioni neoclassiche, come la Pavlova International Ballet Company, la Compagnia Nazionale di Raffaele Paganini, il Teatro Bellini di Catania, il Royal Ballet of Flanders ad Anversa, al National Theatre di Pechino, il Balletto del Sud di Fredy Franzutti, Tony Martin Ballet con tournée di Giselle in tutta la Cina in ottobre-dicembre 2018, con debutto nel ruolo di Giselle in data 8 dicembre a Shenyang. Nel corso della sua carriera ottiene numerosi ruoli da solista, sia nel balletto classico, che nelle produzioni neoclassiche. Ringraziamo Lucia per questa lunga e intensa intervista. Ricordiamo ai lettori che le fotografie sono state realizzare durante un servizio fotografico ad hoc realizzato in Bologna. Auguriamo ai nostri lettori buona lettura e buona visione delle fotografie. Un ringraziamento particolare al dott. Marco Benni di Cotaboe al dott. Massimiliano Ceresini di Dispensa Emilia  per il supporto ricevuto durante lo il servizio fotografico. 

Ciao Lucia, benvenuta su Nonsolomodanews e grazie per avere accettato l’invito a concedere questa intervista.

Quando ha capito che la danza era la tua vita? “Ho capito che la danza fosse la mia Vita dall’età di 2 anni, quando sulle spiagge di Jesolo gli indiani suonavano ed io iniziai a ballare in mezzo alla spiaggia, in pannolone, dicendo con gioia “Io allo!”. E’ dunque una predestinazione innata la mia, senza alcun dubbio”.

Tu ti sei avvicinata al mondo della danza all’età di 14 anni e dopo ti sei trasferita alla scuola della Scala di Milano. Che cosa ricordi di quel periodo? “Il ricordo prezioso ed inciso dentro me dell’Accademia del Teatro alla Scala è la signora A. M. Prina. Lei mi scelse dalla prima audizione, tra tante talentuose piccole ballerine. Lei crebbe fin da subito in me, ed in me riconobbe del talento. Questa è stata per me una grande ricchezza, ed è stata l’emozione che ha dato il via alla mia carriera professionale”.

Tu ti sei diplomata alla scuola Pavlova International ballet School di Bergamo poi hai acquisito un diploma di perfezionamento presso il teatro Bolshoi di Mosca. Studiare in Italia e poi perfezionarsi in Russia, che cosa c’è in più per una ballerina presso uno dei più importanti teatri al mondo“Direi che il Teatro Bolshoi di Mosca sia la vetta più alta per noi ballerini classici. Ricordo ancor all’emozione forte di quando vinsi la borsa di studio per potermi perfezionare e quindi diplomare ballerina all’accademia del prestigioso teatro russo, il tanto sognato Bolshoi. Tremavo e faticavo nel realizzare che tutto ciò stesse capitando proprio a me: dopo un’infinità di sacrifici, quel Sogno, stava davvero diventando realtà! Penso quindi che esso sia stata una delle mie più grandi e significative conquiste e che, l’esperienza come ballerina a Mosca, mi abbia segnato nel profondo, insegnandomi davvero tanto, non solo a livello tecnico e professionale, ma anche e soprattutto ad apprezzare ancora di più l’Arte e la bellezza del balletto classico”.

Tu sei una poliglotta, conosci più lingue, come ti hanno aiutato nella tua attività professionale? “Sicuramente la conoscenza di più lingue mi ha aiutata nel mio campo, ma anche nel quotidiano, poiché essa stessa agevola a livello di socializzazione con colleghi stranieri per esempio, ed è fondamentale per comprendere direttori, maitres ed insegnanti, durante le spiegazioni della classe, correzioni e coreografie”.

Tu hai danzato in tutto il mondo, ti ricordi la prima volta che lo hai fatto in pubblico e dove hai avuto la maggior soddisfazione sia personale che artistica? La prima volta che mi ritrovai sul palcoscenico provai ciò che provo tutt’ora: adrenalina pura, senso di libertà e soprattutto la voglia di raccontare al pubblico la mia storia, descrivere la mia persona, il mio Essere, attraverso il movimento. Sentii il cuore in gola poco prima che il sipario si aprì, ma quando sul palcoscenico le luci si accesero ed il sipario si aprì, fu allora che mi sentii immediatamente libera, leggera, proprio come una farfalla, con la voglia di volare con indossate le mie scarpette da punta, vestendo la mia Anima delle più intense e preziose emozioni da regalare al pubblico di fronte a me. Ed ancora una volta, mi ritrovai nella mia più bella sfera, colma di magia, di sentimento, e mi ritrovai perfettamente a mio agio nel mio posto del mondo: il palcoscenico della Vita. Questo, è un piccolo sunto di come io mi senta ogni qualvolta metta piede sul palcoscenico appunto, e ringrazio Dio, per avermi donato questa predestinazione innata, e ringrazio la Danza, poiché è da sempre l’Amore più fedele di tutta la mia Vita. La Danza, un fuoco che arde sempre più dentro me, semplicemente? Più ballo, più ballerei. E più mi sento realmente VIVA”.

Tu hai partecipato anche ad Amici di Maria de Filippi. Che cosa ti ricordi di quel periodo? “Di AMICI ricordo con piacere in primis l’ebrezza di aver danzato sul palcoscenico con pavimentazione in cemento, con le scarpette da punta, della serie “mi metto alla prova in tutti i sensi”. Ricordo inoltre la bellezza degli studi televisivi, il viversi all’interno degli studi, l’organizzazione impeccabile dei responsabili, l’essere stata selezionata e scelta dai maestri A.Celentano e Kledi, e molto importante, l’amicizia nata tra m ed i colleghi/compagni, in particolar modo quella con Seba Melo, coltivata poi anche e soprattutto negli anni a seguire, fino ad arrivare al punto di considerarci come fratelli.

Come è la giornata tipo di una ballerina professionista? “La giornata tipo di una ballerina professionista è perlopiù incentrata, ovviamente, sulla Danza, sull’allenamento. Per quanto mi riguarda, mi sveglio tutte le mattine praticamente all’alba per compiere la mia prima fase di warm-up, dove compresi si trovano esercizi di rinforzo addominale, dorsale e laterale. Dopo la colazione, pasto per me più importante e completo durante la giornata, corro in sala di balletto, ed un’ora prima della classe, passo alla mia seconda fase di warm-up, che comprende anche stretching. Sono così ad affrontare una giornata full di lavoro (anche fino alle 14 h), compresi spettacoli. In questa giornata si inizia dalla lezione di balletto classico, nostro pane quotidiano, seguita da ore di prove, sia in sala di balletto, che on stage, per poi affrontare spettacolo/i. La giornata di una ballerina è dunque oggettivamente molto pesante a livello psico-fisico, ma in tutta onestà, non mi pesa per niente ed anzi, devo dire che mi riempie nel migliore dei modi la Vita”.

Tu sei una “prima ballerina” come si acquisisce il titolo? “Si acquisisce con il duro e costante lavoro giornaliero, abbinato alla tenacia e ad una grande dose di umiltà. Tutto questo, in aggiunta ad una vasta esperienza sul palcoscenico, nell’interpretazione di vari ruoli, dal minore, a quello da solista, per poi crescere a veri e propri ruoli da protagonista, e quindi da prima ballerina. Bisogna fare un grade gavetta!”.

NONSOLOMODANEWS 05/11/2020